sabato 14 luglio 2012

Viaggio a Berlino





Quest'oggi vi presento una città che mi ha stupita e affascinata, tanto da volermi cimentare a studiarne la lingua, il tedesco. La città in questione è una delle capitali più in vista del panorama europeo, Berlino. E' una città che ha conosciuto lo splendore durante l'apice del potere nazista e la decadenza della Guerra Fredda con la creazione del muro, per poi risorgere dalle sue ceneri come l'Araba fenice.
Venendo all'organizzazione del viaggio, munitevi di Lonely Planet, la guida secondo me migliore. Poi per quanto riguarda il volo aereo vi consiglio di prenotarlo su www.edreams.it, su questo portale potrete scegliere a seconda delle vostre esigenze e orari quale combinazione fa più al caso vostro, io personalmente ho volato con una compagnia low cost e mi sono trovata benissimo. Passando all'alloggio vi consiglio di visitare questo sito: www.ferienwohnung-24-berlin.com. Qui potrete scegliere tra una vastissima scelta di appartamenti di vari prezzi. Consiglio l'appartamento perché conviene economicamente e poi perché dà la possibilità di sentirsi ancora più immerso nella realtà metropolitana di Berlino. Io avevo trovato un appartamento molto carino con balconcino su un cortile caratteristico nei pressi di Alexander Platz. Per spostarsi dall'aeroporto Schoenefeld al centro basta prendere o S o U-bahn che si trovano appena fuori dall'aeroporto sulla sinistra. Prima di partire meglio avere una cartina della rete metro di Berlino. Fate subito l'abbonamento settimanale (7-Tagekarte) AB che costa 25,40euro. Ora che ci siamo sistemati vi passo in rassegna tutti i posti che vale la pena visitare. Arrivata in città all'una di notte, un po' tramortita nonostante il viaggio molto breve, vedo attorno a me la metropoli ancora sveglia, gruppi di ragazzi che ridono probabilmente dopo aver fatto una capatina alla birreria vicina. Le pozzanghere riflettono i palazzi e le luci al neon di alcune insegne. Arrivata in appartamento sprofondo in un sonno profondo ancora incerta sul cosa aspettarmi da questa nuova città. Alla mattina un sole estivo spazza via le incertezze e il brutto tempo e mi carica di energia. Tappa al supermercato per comprare le provviste, alla Galeria Kaufhof di Alexander Paatz, un supermercato ultra fornito e ultra ordinato. Ma adesso basta è tempo di esplorazioni, allora via per la città. La cosa che mi colpisce fin da subito è la gente, per la maggior parte costituita da giovani. Il mezzo preferito per muoversi è la bicicletta o l'efficentissima metropolitana. Prima tappa nel cuore della capitale al Mitte-Centro storico con tappa al Reichstag, il parlamento tedesco con la sua cupola di vetro. Un consiglio..per poter visitare il parlamento è necessario inviare una mail per prenotare la vostra visita a questo indirizzo: besucherdienst@bundestag.d,e per sapere cosa scrivere nella mail vi rimando a questo link: http://www.viaggioblog.it/blog/visitare-parlamento-tedesco/. Altra visita obbligata è quella della Porta di Brandeburgo, un monumento carico di significato, passandoci sotto sembra di respirare la storia della città. Nei pressi, da visitare è il monumento in memoria delle vittime ebree in Europa, l'Holocaust Mahnmal, un labirinto costituito da 2711 blocchi di cemento rettangolari di varie altezze. A prima vista probabilmente potrebbe sembrarvi di poco impatto ma incominciate a girare per il labirinto e comprenderete a poco a poco la complessità del progetto e vi lascerete emotivamente trasportare dalla freddezza dei muri e dalle ombre che si animano. Per assaggiare il sapore della Berlino regale del passato visitate Under den Linden, il più famoso viale della città che si estende per 1,5 km e che vi conduce dalla Porta di Brandeburgo allo Schlossbrucke. Lo Schlossbrucke conduce all'isola sulla Sprea, sulla quale si trova l'isola dei musei: Pergamon Museum, Altes Museum, Nues Museum, Alte Nationalgalerie.. Spostiamoci al Mitte Scheunenviertel, il vecchio quartiere ebraico di Berlino. Guardandolo ora è difficile credere che fosse un quartiere trascurato e povero fino alla riunificazione. Oggi è diventata un luogo di attrazione turistica anche per i numerosi cortili restaurati diventati bar ma soprattutto come quartiere frequentato dai visitatori della Neue Synagogue, che con la sua cupola dorata scintillante è diventata il simbolo della rinascita della comunità ebraica di Berlino. Da visitare assolutamente è il quartiere Hackesher Markt. Girando per le strade del quartiere sono “inciampata” per caso in un piccolo cortile, nascosto e con poca luce. Entrata mi sono ritrovata in un luogo carico di significato e di verità. Qui si trova infatti un ex laboratorio-fabbrica di scope e spazzole, ora diventato museo, mantenendo però la struttura originale e parte dell'arredamento della fabbrica, in cui Otto Weidt nascose un'intera famiglia ebrea. Otto Weidt si era impegnato, corrompendo ufficiali della Gestapo, a salvare il maggior numero possibile di ebrei. Una visita veramente toccante che vi consiglio di fare. Per catapultarci invece in una realtà urbana moderna, emblema del rinnovamento urbano della città andiamo a Potsdamer Platz ed al suo Sony Center, il cui punto centrale è caratterizzato da una struttura architettonica in vetro a forma di tenda, sostenuta da travi d'acciaio posizionati a raggio.
All'angolo invece tra Frierichstrasse e Zimmerstrasse vi troverete nel principale punto di passaggio per gli alleati o stranieri che grazie ad un permesso avevano la possibilità di transitare tra le due Berlino dal 1961 al 1990, il Checkpoint Charlie. Aggirandovi nei dintorni potrete ritrovare pezzi del famoso Muro, di cui rimane ormai poco. Per quanto riguarda invece la vita notturna, a Berlino c'è solo l'imbarazzo della scelta, ma vi consiglio di andare nel quartiere Turco, che alla sera si trasforma lasciando spazio ai bar e locali sulla strada, a concerti improvvisati e feste. Parlando di cibo, non aspettatevi molto, troverete soprattutto curry-wurstel e birra.. Il bello del viaggiare però è lasciare qualche volta in borsa la guida e lasciarsi prendere dalle lunghe passeggiate alla scoperta di persone e luoghi nascosti e inaspettati.

mercoledì 11 luglio 2012

New York da scoprire..

Ciao! Vi lascio alcuni post tratti dalla rubrica di viaggio che tengo su un giornale online..

Questa settimana vorrei proporvi dieci giorni a New York. Sì lo so non è una meta economica ma è un posto che merita assolutamente di essere visitato.
Sveglia alle 4.30 a.m per arrivare all'aeroporto di Milano Malpensa in tempo per check-in. Eccomi arrivata all'aeroporto semi-deserto. L'adrenalina a mille, non vedo l'ora di arrivare. Prima tappa: caffetteria dell'aeroporto, stomaco chiuso. Decido comunque di sforzarmi a mangiare qualcosa spaventata dai terribili mangiarini cartonati che mi propineranno duranti i voli.. Intanto ne approfitto per sbirciare un po' la gente che mi sta attorno: chi consuma un caffè velocemente e parte con il rispettivo trolley e chi invece si perde tra le pagine dei giornali e dei propri pensieri. Finalmente sono sull'aereo e mi aspetta uno scalo a Bruxelles. Arrivata in terra belga dopo un breve momento di smarrimento, non riuscivo a trovare giusto il gate per imbarcarmi per New York..ritorno su un altro aereo. Dopo ore e ore di volo arrivo nel pomeriggio all'aeroporto Kennedy. Ancora non posso credere di essere veramente arrivata nella grande mela eppure eccomi aspettare fuori dall'aeroporto il taxi cab che finalmente mi porterà in albergo. Un po' stanca mi appoggio allo schienale di pelle del mezzo giallo e mentre guardo fuori finalmente vedo davanti a me un grande ponte e stagliarsi sullo sfondo il famoso skyline e rimango praticamente appiccicata al finestrino per tutto il tempo. Arrivata al Jolly Madison Towers, un albergo che vi consiglio sia per la posizione (22 East 38th street all'angolo con la Madison Avenue) sia per il personale quasi tutto composto da italo-americani. Arrivata in camera mi addormento, causa jet lag. Mi risveglio a mezzanotte e decido di andare a fare un giro per la metropoli. Apro la porta a vetri dell'albergo e non ci posso credere sono a New York, sono per le strade di una città che ho sempre sognato, una città che è stata musa ispiratrice per tanti scrittori come Francis Scott Fitzgerald, per tanti musicisti come Gershwin e registi come Woody Allen (se riuscite prima di partire guardate “Manhattan” e “Anything else”). Il solo camminare per la città mi fa stare bene, mi fa sentire una bambina in un immenso parco giochi attirata da ogni luce e da ogni grattacielo che vedo. Mi sento catapultata in un film o non so forse in un qualche telefilm.. Raggiungo Time Square in pochi minuti ed è un esplosione di gente e schermi televisivi, mi lascio trasportare dalla folla tra mille negozi e baracchini di hot dog e improvvisamente mi trovo davanti Spider man intento a fare una foto insieme ad un bambino..
Il giorno successivo, dopo la colazione continentale proposta dall'albergo vado alla volta dell'Empire State Building, un grattacielo che per la sua altezza di 381 metri si è aggiudicato il titolo di edificio più alto della città. Piccolo break da Starbucks con muffin gigantesco e pesantissimo. Dopo qualche fermata di metropolitana e una camminata arrivo finalmente nella Uptown, più precisamente a Central Park e qui mi perdo in questo paradiso vegetale nel mezzo della metropoli. Se volete rilassarvi concedetevi lunghe passeggiate nei viali di questo fantastico parco di 4km per 800m, che difficilmente riuscirete a visitare completamente ma tornandoci in più giornate potrete godervene buona parte. Altro parco, di dimensioni veramente più limitate è Brynt Park, delimitato dalla Quinta Strada, dalla Sesta Strada, la 40th e 42th Strada. Questo parco è molto frequentato dai neworkesi soprattutto per consumare rapidi pranzi prima di tornare al lavoro e nelle sere d'estate si trasforma in cinema all'aperto con proiezione di film in bianco e nero, tappa obbligata. Per godervi invece un panorama mozzafiato andate al Top of the rock, ovvero andate all'ultimo piano del GE Building, uno dei principali edifici del Rockefeller Center. Se riuscite fate questa tappa di notte, la vista della città illuminata sarà indimenticabile. Per quanto riguarda i musei, i must sono:
Museum of Modern Art: a Midtown tra la 5th e la 6th strada, dove potrete ammirare dipinti, sculture, fotografie, materiali multimediali, progetti d'architettura e oggetti di design.
Guggenheim Museum: sulla 5th Avenue 89. L'edificio è considerato come uno dei capolavori dell'architettura contemporanea, con la sua struttura a cono avvolto da un nastro bianco. Ospita dipinti e foto d'arte contemporanea.
Metropolitan Museum of Art: sul lato destro di Central Park. Preparatevi a vedere più di 2milioni di opere d'arte, suddivise in diciannove sezioni che vanno dall'antico Egitto all'epoca moderna.
American Museum of Natural History: situato nell'Upper West Side. In questo museo potrete vedere scheletri di dinosauri, ricostruzioni di habitat naturali e modelli di animali a grandezza naturale.
Tornando tra le strade della città vi capiterà sicuramente di imbattervi nell'edificio-simbolo di New York, il Chrysler Building, alto 319 metri, nell'East side tra la 42th strada e Lexington Avenue. Un edificio in acciaio inossidabile in stile Art decò costruito alla fine degli anni venti, di ineguagliabile eleganza. Passando invece al capitolo cibo avrete solo che l'imbarazzo della scelta. Personalmente vi consiglio di fare un salto al Soba Nippon tra la 5th e la 6th Avenue per assaggiare dei deliziosi piatti giapponesi ad un prezzo non troppo elevato, www.sobanippon.com.
Per quanto riguarda lo shopping andate a fare un giro nella zona porto al Pier17 dove troverete un centro commerciale su tre piani. Se riuscite fate un salto in uno dei quartiere più alla moda della città, Soho dove potrete trovare negozi, gallerie d'arte e grandi magazzini.
Altra tappa consigliatissima è il quartiere di ChinaTown e Little Italy, dove vi perderete tra bancarelle di frutta e verdure esotiche, di pesce e ristoranti etnici di ogni tipo. Vi sembrerà di piombare improvvisamente in una città cinese con insegne e menù scritti con ideogrammi, giornali stampati in cinese. Nascosto tra le strade troverete un piccolo tempio buddhista che vi consiglio di visitare per lo meno per ricevere un oracolo, pescato davanti alla statua del Buddha, per solo un dollaro.. Queste sono ovviamente solo alcune delle cose che potrete vedere a New York, una città che può offrire veramente tanto e che vorrete tornare a visitare al più presto.

«Capitolo primo: adorava New York, la idolatrava smisuratamente..per lui in qualunque stagione questa era ancora una città che esisteva in bianco e nero e pulsava dei grandi motivi di George Gershwin...» Woody Allen in “Manhattan”.



giovedì 16 febbraio 2012

Almanya. Tra integrazione e amore per le proprie origini

Quest'oggi voglio proporvi la visione di un film veramente intelligente e divertente, “Almanya. La mia famiglia va in Germania”. E' un film sulle differenze e sul difficile tema dell'integrazione tra Germania e Turchia. E' la storiAlmanyaa di una famiglia turca che vive in Germania e che grazie al nonno decide di tornare a visitare la terra d'origine, l'Anatolia. Il viaggio diventerà proprio l'occasione per ripercorrere le vicende della famiglia e del nonno che partì alla volta della Germania come Gastarbeiter, operaio ospite e che riuscì a dare la cittadinanza tedesca a tutta la famiglia. E' un film che parla dell'amore per le proprie origini e dell'importanza inconsapevole che ricoprono le vicende che hanno portato alla formazione della storia famigliare e che diventano fibra insostituibile nella realizzazione del tessuto dell'anima di ogni persona. “Una volta un saggio alla domanda chi o cosa siamo? Rispose così: Siamo la somma di tutto quello che è successo prima di noi, di tutto quello che è accaduto davanti ai nostri occhi, di tutto quello che ci è stato fatto. Siamo ogni persona, ogni cosa la cui esistenza ci abbia influenzato o che la nostra esistenza abbia influenzato, siamo tutto ciò che accade dopo che non esistiamo più e ciò che non sarebbe accaduto se non fossimo mai esistiti.”


mercoledì 15 febbraio 2012

I'm back..

Sono tornata! Dopo mesi e mesi di assenza eccomi.. In realtà più di una volta in questi ultimi tempi pensavo a cosa avrei potuto scrivere sul mio blog, ma mi prendeva una sorta di ansia da pagina bianca..comunque bando alle scuse si riparte. 

lunedì 25 luglio 2011

Oishii Ristorante Giapponese Parma




Subito restia e schifiltosa nei riguardi della cucina orientale, abituata com'ero praticamente alla sola e fantastica cucina parmigiana, ora amante e cultrice delle crudité di pesce giapponese ed assidua frequentatrice del ristorante “Oishii”, che significa non a caso “Buono da mangiare”, presente nell'ampio centro Barilla. Arredamento essenziale, quasi zen..staff rustico e di poche parole ma simpatico e rapido. Unico locale a Parma in cui è possibile gustare tutte le tipologie di sushi servite sul tipico rullo scorrevole come viene servito nei classici sushi bar di Tokyo. L' “Oishii” prevede oltre alla normale formula ristorante, la possibilità all inclusive, che consente di poter mangiare a sazietà per la modica cifra di 12 euro per pranzo e 18 euro la sera. Sedetevi e lasciate scorrere nei piattini di ceramica il profumo della salsa di soia, prendete le bacchette di legno, con un gesto quasi rituale spalmate una punta di wasabi e lasciate cadere una foglia di zenzero sul bocconcino di riso e pesce, eliminate ogni pregiudizio culinario e lasciate che si sciolga in bocca per la gioia delle vostre papille gustative. I miei preferiti sono i nigiri di gambero e salmone oppure gli hosomaki con tonno e avocado, altrettanto squisito la ciotola di riso alla piastra. Provate e ditemi se non avevo ragione..

nigiri=filetto di pesce su polpettina di riso
hosomaki=piccoli rotolini di riso circondati da alga nori, con cuore di pesce


venerdì 15 luglio 2011

Naikan

Oggi sono venuta a conoscenza di un metodo di auto-riflessione giapponese che potrebbe interessarvi..sempre che qualcuno mi legga!?? Comunque si tratta di una tecnica per farci comprendere l'esistenza così come si manifesta senza troppe complicazioni eliminando il nostro senso di vittimismo. Il Naikan serve per trovare sé stessi, infatti Nai significa “dentro” e Kan “guardare”, in poche parole significa guardarsi dentro. Questo metodo di riflessione si basa su tre domande:
  1. Gli altri che cosa hanno fatto per me?
  2. Che cosa abbiamo fatto di buono per gli altri?
  3. Che problemi abbiamo creato negli altri?
Nel primo caso dobbiamo concentrarci su ciò che abbiamo ricevuto, noi tendiamo sempre a ricordarci più facilmente ciò che gli altri non hanno fatto per noi, ciò che nostra madre per esempio non ha fatto senza pensare invece per prima a quanti gesti d'attenzione ci ha regalato e che noi diamo per scontati.
La seconda domanda ci ricorda di ripensare a quanto bene abbiamo fatto agli altri, perché per una sorta di forma di egoismo tendiamo a fare tanto per noi stessi, anche nel momento in cui ci doniamo agli altri molte volte lo facciamo semplicemente per far sentire meglio noi stessi e poi solo secondariamente per fare del bene agli altri. Questa domanda invece ci vuole aiutare a ricordare le cose che abbiamo fatto di buono in modo spassionato.
La terza domanda ci invita invece a ripensare a quanto possiamo aver fatto soffrire gli altri.
Questa logica orientale elimina il senso di colpa e di pentimento cattolico e ci invita invece a prendere consapevolezza di noi stessi e degli altri per cercare di migliorare e per osservare le cose nella loro complessità ed esattezza. 



martedì 12 luglio 2011

Le relazioni

Girando per la città e pensando alle relazioni e alle persone mi chiedevo: cosa saremmo oggi se non avessimo incontrato le persone che ci hanno e che tuttora ci accompagnano nella vita? Saremmo persone completamente diverse o il nostro modo di essere si sarebbe manifestato indipendentemente da queste? So solo che noi siamo creati per relazionarci. Attraverso la condivisione con gli altri riusciamo ad affermare in qualche modo di esistere. I rapporti ci consentono di essere più consapevoli. Le relazioni portano lontano, portano ad amare noi stessi, rendono insicuri, fanno arrabbiare, invitano a migliorare..Le persone che incontriamo o che già conosciamo ci influenzano e plasmano in un certo senso il nostro modo di essere. Quante volte vi è capitato di dire nei riguardi di amiche che magari non frequentate più «Se fossimo ancora amiche non sarebbe diventata così!». E' inevitabile le persone che frequentiamo sono quelle persone con cui sentiamo affinità. Non per forza ci devono assomigliare anzi molte volte sono caratterialmente il nostro opposto ma sono persone che credono nei nostri stessi valori, sono quelle persone con cui è bello parlare, scherzare e discutere se non la si pensa allo stesso modo ed è bello sapere di poter sempre contare su di loro.